Sunday, November 06, 2011

Questo Post non ha un titolo perché non è stato scritto da una blogger ma da una Graphic Designer..(cit.)

Oggi mi domandavo se si potesse iniziare un periodo con la parola ok, poi ho pensato che possiedo un blog, ma non sono mai stata una blogger.
Ho sempre avuto una leggera difficoltà ad esprimere i miei pensieri e le mie emozioni tramite le parole e che in effetti sul mio blog ho sempre cercato di accompagnare varie notizie ed argomenti di mio interesse attraverso le immagini, ho sempre preferito esprimermi attraverso di esse.
Se fossi riuscita ad esprimermi, ma soprattutto a farmi capire attraverso le parole, probabilmente avrei fatto la scrittrice ed invece che ho deciso di fare? Il Grafico!
Eccolo il punto dolente, il mio amatissimo mestiere.
Ho sempre pensato che un'immagine valesse più di mille parole, che con solo un'illustrazione, una fotografia, si potessero raccontare mille e più storie insieme.
Oggi c'è crisi, o almeno così si dice in giro, va di moda dirlo. Al bar, al tabacchino, dal giornalaio e dal fruttivendolo, come fosse un Mantra, la parola Crisi è all'apice del nostro odierno vocabolario.
Noi grafici come stiamo messi con la crisi? Bè, bene si direbbe in giro, dato che fare il grafico non è un mestiere, perché dovrebbe essere in crisi?
Siamo arrivati al dunque, alla nota dolente, alla piaga che non si rimargina perché si continua a levare la crosticina.
Come può definirsi lavoro serio fare ghirigori su un foglio, appiccicare immagini qua e la e progettare siti se: "Con joombla (cit. dello zio) li fa pure mio nipote di 10 anni?"
Aiah fa male, eppure questa, è la definizione del mio mestiere.
La qualità si paga, ma come si definisce la qualità in un mestiere che non esiste?
Il grafico non è tutelato, non è apprezzato, non è mai capito. "Mio cugino si è scaricato Photoshop e mi fa il sito a 50€, mi sembra uguale al tuo, perché a te devo pagarne 2.000?"
Potrei rispondere certo, controbattere, ma come posso spiegargli che probabilmente si, suo cugino si è scaricato Photoshop, che un sito non si fa solo con Photoshop e che probabilmente il template che si è scaricato illegalmente è stato fatto da un povero sfigato, grafico, come me che deve spiegare al cugino di suo cugino quanto è frustrante sentir dire ste cose. Ma sorvoliamo. La crisi c'è, se lo dice l'edicolante, il tabaccaio ed il fruttivendolo c'è!
La crisi di un grafico non è però solo quella economica, è una vera e propria crisi di identità: dove sono? Chi sono? Ma per chi lavoro?
Lo stipendio non ci permette di pagarci l'analista ed aimè, di avere le risposte alle nostre domande. Siamo creativi, faremo finta di trovarci davanti a Marzullo e cercheremo invano di darci le risposte da soli, sperando un giorno di essere finalmente presi sul serio..
Tutto questo discorso per ripetermi che la speranza è l'ultima a morire, che se credo in una cosa devo solo allungare la mano e prenderla, continuerò a credere che un lavoro ben fatto valga mille volte di più di un lavoro scopiazzato o peggio rubato.
Si ci credo ancora e continuerò a non scrivere come una blogger ma ad esprimermi con le immagini, con miriadi di pixel, tempere e rullini, si rullini perché io li adoro ancora e quando non si troveranno davvero più ne soffrirò moltissimo, come per le polaroid, ma questa è un'altra storia. Ci ho pensato molto e poi ho deciso, ho deciso che prima o poi la qualità e la professionalità avrebbe ripagato e sono scesa in campo; non sono mai stata capace da buona "immaginatrice" a pubblicizzarmi a parole, ma forse le mie immagini lo faranno ancora meglio ed allora ecco sono sulla piazza di nuovo, di nuovo a credere che la crisi, che sia economica o sia creativa, un giorno passerà e chi come me ha voluto credere ed investire sulla propria vita verrà ripagato di tanto sforzo e che le idee, quelle vere, verrano finalmente valutate quanto meritano! Aspettando questo momento buona visione a tutti...

www.fotographicart.it

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