Friday, October 25, 2013

Before Halloween


Project: Invitation cards


Misteriosa, Tenebrosa, coinvolgente, spettrale, elettrizzante, seduttiva, magica. Mille altri aggettivi si potrebbero usare per definire la festa di Halloween.
Lo spirito di Halloween è contagioso e forse è per questo motivo che oggi è una della celebrazioni più sentite e diffuse in tutto il mondo. Da quando è nata, molto tempo fa, Halloween ha aiutato gli uomini a stimolare la loro creatività, a familiarizzare con le loro paure e guardare la realtà da un altro punto di vista.
Per i Celti Halloween era un modo per salutare l’arrivo dell’inverno. Per la Chiesa delle origini era la vigilia di Ognissanti (All Hallows Eve). Nell’America dell’emigrazione Halloween era la prima festa multietnica e popolare. Dagli anni cinquanta è diventata la festa dei bambini e del simpatico motto Dolcetto o scherzetto? (Trick or treat?). Negli ultimi anni la notte del 31 ottobre viene celebrata come festa fantasy: una sorta di irriverente carnevale macabro.
Oggi Halloween si può considerare a tutti gli effetti una festa globalizzata, con tanti modi diversi di essere celebrata nelle diverse parti del mondo.

Le origini di Halloween si possono ricercare negli antichi riti legati ai cambi di stagione, nelle feste del raccolto e nei culti agresti in cui si tentava di esorcizzare quelle paure ancestrali che accompagnavano le antiche civiltà, basate sull’agricoltura. Paura di perdere i figli, di perdere il raccolto e terrore delle calamità naturali. Queste antiche tradizioni in cui l’uomo tentava di familiarizzare con cose come la morte, l’aldilà, l’ignoto, sono senz’altro all’origine della storia di questa festa.

Il Samhain (“fine dell’estate”) è un’antica festa celtica, che può considerarsi la prima edizione della festa di Halloween. Le celebrazioni del Samhain affondano le loro radici nell’antica religione celtica dei Druidi. Si trattava di rituali che celebravano la fine della stagione estiva e l’inizio dell’inverno. L’associazione di Halloween con la notte e le tenebre probabilmente è legata proprio all’atmosfera dei mesi invernali, ovvero della stagione più buia dell’anno.

Nell’alto medioevo il cristianesimo si diffuse nelle terre celtiche (Irlanda, Bretagna) e divenne la religione ufficiale della maggior parte dell’Impero Romano; una serie di editti papali istituirono un giorno di festa, Ognissanti o Tutti i Santi, da celebrare il 1 ° novembre di ogni anno. La chiesa cattolica avrebbe contribuito a dare il nome della festa: “Tutti i Santi”, infatti, si diceva All Hallows in Bretagna (Hallow significato proprio sacro o di colui che è santo). Non si sa con certezza se fosse nelle intenzioni della Chiesa sovrapporre questa nuova festa alle celebrazioni pagane di Sahmain, ma di fatto fu così. Poco dopo venne istituita la festa “gemella” di Ognissanti, ovvero il Giorno dei Morti, celebrato il giorno successivo (2 novembre). La data è stato posta accanto a quella di Ognissanti per enfatizzare l’idea che i santi possono intercedere per conto dei morti. Nel frattempo da più parti si iniziava a festeggiare anche la vigilia di Ognissanti (31 ottobre) ovvero la All Hallows Eve (che sarebbe diventato “Halloween”).

La prossimità con la festività dei morti e le origini legate alla paura e al buio, fecero sì che un po’ dappertutto in Europa le celebrazioni di Ognissanti prendessero una piega macabra. A Napoli si credeva che per il 1° novembre i cadaveri venissero tirati fuori dalle bare e “travestiti”, in Bretagna si svolgevano processioni al cimitero in cui la gente versava del latte sulle tombe ed in molte altre parti del sud Italia, le donne preparavano e preparano tuttora, cibo per i morti.

La Riforma protestante eliminò i santi e il servizio per i morti iniziò a essere considerato una sorta di stregoneria. Da quel momento, nel mondo protestante e soprattutto calvinista, qualsiasi anima spuntasse fuori dai cimiteri non era più il benevolo fantasma di un congiunto, ma il pericoloso spirito di un demone. Tuttavia Ognissanti (Halloween) fu spesso in Europa, anche una festa dell’abbondanza, perché segnava sul calendario la fine dell’anno del contadino. Le dispense erano piene, le greggi al riparo e si preparava un periodo di riposo e di vacanze invernali. Halloween assunse quindi, in particolare nei paesi della Gran Bretagna, lo spirito di una festa allegra e gioiosa, caratterizzata da spettacoli di strada, travestimenti, buon cibo, canti e filastrocche. Brigate di mendicanti si improvvisavano artisti di strada e chiedevano l’elemosina in cambio della loro esibizione. Halloween era un’occasione per ridistribuire la ricchezza, un appuntamento spensierato con il divertimento e la beneficenza.

La storia di Halloween, è legata a doppio filo al continente americano, tra il settecento e ottocento infatti, immigrati scozzesi e irlandesi entrarono negli Stati Uniti a migliaia portando il loro folklore, in seguito altri gruppi etnici aggiunsero via via alla festa le loro influenze culturali. I tedeschi, ad esempio, proposero una loro stregoneria particolarmente vivace, haitiani e gli africani aggiunsero le loro superstizioni, inglesi e olandesi portarono il loro gusto per la mascherata. Ognuno aggiungeva un pezzo dalle proprie tradizioni per creare quella che si può dire la prima festa multietnica del mondo. Nata dall’incontro di miti, leggende e rituali provenienti da culture diverse, le celebrazioni di Halloween si diffusero in tutti gli Stati Uniti in forme diverse, ma con un elemento comune, Halloween, la notte degli spiriti che tornano dall’oltretomba, divenne un momento di anarchia e sovvertimento delle regole.

È nel tardo ottocento che fiorisce il mito di Halloween, veicolato dalla diffusione della stampa, di gazzette, riviste, giornali e illustrazioni. Il tema di Halloween diventa oggetto di romanzi, poesie, filastrocche e giochi. Halloween stava diventando sempre più popolare, sia nel nuovo che nel vecchio mondo.

Nel novecento le celebrazioni di Halloween, assunsero negli Stati Uniti il carattere di festa di massa, con sfilate in maschera in tutte le più grandi città d’America. Una parte del paese, però, rimaneva diffidente nei confronti di un evento così incontrollabile e anarchico e per giunta dal carattere oscuro e macabro. Una parte d'America non amava per niente questa festa.

Nel secondo dopoguerra, l’industria si accorse della grande opportunità di business che poteva portare una festa come questa e iniziò a sfornare prodotti e articoli per Halloween, costumi, dolci, torte e decorazioni, conquistavano il mercato. È in questo periodo che si diffonde la tradizione più famosa, Dolcetto o Scherzetto? (Trick or Treat?). L’usanza di lasciare del cibo sulla porta di casa per gli spiriti dei morti, in segno di accoglienza, faceva già parte della tradizione e negli anni cinquanta una brillante campagna dell’Unicef “Dolcetto o scherzetto per l’Unicef” coinvolse i bambini americani in una raccolta caritatevole di fondi proprio in concomitanza con la notte di Halloween. La campagna ebbe un successo strepitoso e contribuì a sdoganare Halloween e a far diffondere lo spirito della festa nell’America rurale e periferica. Nasceva in questo periodo l’iconografia più famosa della festa, crepuscolo, luci rossastre soffuse sul portico di una tipica casa americana, il ghigno beffardo delle zucche intagliate, allegre brigate di bambini in maschera e “Dolcetto o scherzetto?”.

Nel 21 ° secolo Halloween, è diventata la festa più celebrata nel mondo subito dopo il Natale ed è uno dei fenomeni culturali e commerciali più straordinari dell’economia globalizzata. Oggi più che mai, quindi, Halloween è una festa che unisce popoli e genti nelle più lontane e diverse parti del mondo.

Tra le tradizioni e i simboli di Halloween, la zucca intagliata è certamente il più conosciuto. Tutto nasce da un’oscura leggenda, che ha a che fare addirittura col diavolo. La storia di Jack’o’Lantern.

Un'antica leggenda irlandese, il racconto popolare di Stingy Jack e il diavolo è la storia di un ubriacone, di nome Jack, appunto, che riuscì in modo subdolo ad ingannare il Diavolo, costringendolo a rinunciare per sempre a possedere la sua anima di peccatore. Quando il vecchio Jack morì, però, il patto estorto al Diavolo non gli permise di entrare all’Inferno, l’unico luogo a cui era destinato, costringendo la sua anima a un eterno vagare nel nulla. Il Diavolo allora, gli gettò dall’Inferno un tizzone infuocato, che sarebbe sempre rimasto acceso per aiutare Jack a trovare la sua strada attraverso il buio eterno. Jack, triste e solo, intagliò una rapa (che nella tradizione sarebbe poi diventata una zucca) per contenere e trasportare il tizzone acceso e avere una lanterna che gli facesse luce e compagnia lungo il suo cammino senza meta.

La leggenda di Jack’o'Lantern fa parte del folclore popolare dell’Irlanda, dove inizialmente si utilizzavano rape intagliate e altre verdure di stagione, con all'interno una candela accesa, per ricordare la leggenda e per tenere lontani gli spiriti maligni. La tradizione voleva che questa lanterna “vegetale”, con il ghigno beffardo del tenebroso Jack, venisse collocata sulla soglia di casa per tutta la durata di Halloween, la notte in cui gli spiriti escono dalle loro tombe. Quando arrivarono in America, gli irlandesi, al posto delle rape, iniziarono a intagliare le zucche, dopo essersi resi conto che erano più morbide e facili da lavorare e che nel nuovo continente erano molto più abbondanti.

Questa antica leggenda sopravvive ancora oggi e la spettrale zucca proietta la sua luce spettrale e sinistra dal porticato delle case di chiunque voglia rendere omaggio a questa tradizione, nella notte del 31 ottobre.

Un'altra tradizione è preparare cibo per i morti, diffusa in molte culture del mondo ed ancora diffusa ad esempio, nel meridione d’Italia. Anche i Celti avevano l’usanza di lasciare del cibo sulla tavola per i morti. La preparazione del cibo era un in segno di accoglienza e rispetto. I bambini mascherati che bussano alle porte delle case, la sera della festa di Halloween, impersonano proprio i morti che, nella notte in cui le frontiere dell’oltretomba si aprono, fanno visita alle persone vive. Chi non ha disposto una giusta accoglienza con dei dolcetti, si merita un piccolo scherzetto da parte degli spiritelli. Da qui l’usanza del trick-or-treat (in italiano “dolcetto o scherzetto?”). Anche la tradizione dello “scherzo” è di origine celtica, secondo la leggenda, infatti, nella notte di Samhain, esseri soprannaturali come elfi e fate erano soliti fare scherzi agli uomini.

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